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Carlo Saporetti (1896 – 1981)

Carlo Saporetti (1896 – 1981)


Nasceva da una famiglia di tipografi, suo nonno Guglielmo, infatti, aveva inaugurato nel 1881 la prima tipografia di Cervia, condotta successivamente dal padre Vincenzo ed infine da lui a partire dal 1921.

Le stampe della sua "bottega" hanno inaugurato un’arte che oggi non esiste più, quella del compositore. I manifesti della tipografia Saporetti erano altrettante opere in cui le decorazioni, la disposizione dei caratteri ed il linguaggio forbito si fondevano in un unico messaggio di grande valore.

"Carluccio" condusse fino agli anni ’60 la sua "bottega", l’unica ai tempi in città, poi dovette abbandonare quel bancone di lavoro così amato. Accanto all’attività di tipografo però lo troviamo insignito quale Cavaliere della repubblica e Medaglia d’argento al valore militare nella guerra del 1915 – 18, che combatté valorosamente rischiando la vita in prima fila.

Fu poi segretario della Sezione Socialista di Cervia e come tale perseguitato durante la dittatura fascista. Scampato alle "squadracce" fu eletto presidente del Comitato di Liberazione Nazionale e successivamente dell’Associazione Nazionale Partigiani Italiani.

La sua passione per l’arte e lo spettacolo gli permise inoltre di diventare attore e soprattutto autore di varie commedie, alcune rappresentate da importanti compagnie, altre pubblicate ed altre ancora rimaste inedite.

Fu poi fondatore e primo presidente della società Amici dell’Arte e ne curò a lungo, insieme con altri, le attività culturali ed artistiche. Fra queste si interessò con grande impegno e competenza agli scavi archeologici cervesi, mettendo a disposizione della città i propri studi sulle origini locali.

Fino all’ultimo visse fra i pini della "sua" Milano Marittima, che considerava un vero e proprio gioiello fra la natura.

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