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Isotta Gervasi

Primo medico condotto in Italia e una donna profondamente legata a Cervia

Il sesto pannello, Isotta Gervasi


Situato nelle vicinanze della pista ciclabile che costeggia il canale di Cervia, Isotta Gervasi è uno dei personaggi più memorabili della storia cervese.

 

L'angelo in bicicletta

Isotta Gervasi (Castiglione di Cervia 1889 – Modena 1967) fu la prima donna medico condotto in Italia. La sua figura nel territorio cervese è divenuta quasi leggenda; la “dottoressa dei poveri” aveva fatto della sua professione una vera e propria missione, affermandosi con passione e dedizione in un’epoca di dominio prettamente patriarcale.


La condotta medica fu istituita nel 1888 con lo scopo di fornire cure mediche ai meno abbienti, proprio quelle persone del paese e della campagna care a Isotta, che con impegno e spirito d’avventura raggiungeva prima a piedi, poi in bici, in motocicletta e in seguito anche a bordo di una delle prime Fiat 509.

 

“Un giorno, nel tentativo di imitare gli acrobati volanti del circo, mi affidai a due corde assicurate a due rami di pioppo e piombai addosso a un contadino. Accorsi subito accanto al poveretto che non dava più segni di vita. Feci di tutto per rianimarlo: gli praticai perfino la respirazione artificiale, secondo le regole che avevo appreso dal libro di scienze. Finalmente il contadino rinvenne: era stordito e dolorante ma ebbe la forza di ringraziarmi perché mi ero presa cura di lui. Chissà, forse in quel momento scelsi di diventare medico.”

Isotta Gervasi

 

“La dottoressa è bella, elegante, alla sera si trasforma come la fata Melusina, con i suoi vestiti e i suoi gioielli sfolgoranti e gli occhi e i denti più sfolgoranti ancora: una fata lo è anche davanti al letto del malato, sia un principe o un operaio, al quale, oltre alla sua cura sapientissima, regala generosamente bottiglie di vino antico, polli e fiori. Il suo nome è Isotta.”

Grazia Deledda

 

 

Curiosità

Isotta Gervasi è rimasta nella memoria di chi l'ha conosciuta come la "dottoressa dei poveri" o "l'angelo in bicicletta". Per dare assistenza alle persone faceva lunghi spostamenti per arrivare anche nelle campagne fuori Cervia per curare i bisognosi, spesso anche senza compenso o ricevendo in cambio latte o uova.

Era un personaggio conosciuto e benvoluto da tutti, tanto che nel 1963 il Comune di Cervia le ha conferito  il "Premio della bontà. Notte di Natale" come segno di grande stima per il suo costante impegno.

Negli anni '70 le sono state dedicate  una strada nei pressi del porto ed una scuola media in viale Caduti per la Libertà.


 

COSA VEDERE NEI DINTORNI

 

  • Situato all'ingresso del centro storico, da qui si ha una visuale su molti angoli suggestivi. Passeggiando per le sue vie si possono scorgere le case dei salinari che si susseguono tra antiche porte, finestre e qualche giardino interno che si lascia scorgere lungo la passeggiata.

  • Se si prosegue verso la Torre San Michele passando sul retro del Magazzino del Sale, è immancabile una sosta nel giardino allestito ogni anno dal Comune di Sarezzo, legato a Cervia con un Patto di Amicizia. Un angolo fiorito che merita uno scatto.

  • Sul lato opposto un edificio storico legato ai salinari, l'ex Cral ora adibito a attività di ristorazione e centro culturale in cui si svolgono diversi eventi.
    L'edificio ha mantenuto intatta la sua struttura originaria.

 

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Informazioni turistiche

www.turismo.comunecervia.it - #VisitCervia - iatcervia@cerviaturismo.it - +39 0544 974400