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Ingrassia, Bargilli, Vasini  - Ti ho sposato per allegria

Ingrassia, Bargilli, Vasini - Ti ho sposato per allegria

Una storia ricca di disincanto e tenerezza, nostalgia e rabbia, dialoghi irresistibili e personaggi tanto “assenti” quanto concreti

Cervia, Ti ho sposato per allegria, ph Laila Pozzo

 

Ti ho sposato per allegria, la brillante commedia di Natalia Ginzburg, un testo che, con ironia e profondità, continua a interrogare il pubblico sulle dinamiche dell’amore e della vita di coppia.

Stuzzicante. Gustosa. Stratificata. Come la parmigiana di melanzane che, chissà perché, è l’unico menù previsto da Giuliana che ha appena sposato il semisconosciuto Pietro.

Ti ho sposato per allegria è la prima delle undici commedie di Natalia Ginzburg. La scrive nel 1965, due anni dopo avere vinto il Premio Strega con il suo capolavoro Lessico Famigliare. Come in quasi tutta la sua produzione, affronta ancora temi eterni come l’amore, le relazioni, le madri, la morte, la diseguaglianza sociale. E ancora una volta ne parla quasi senza parlarne, raccontando storie in apparenza semplici e familiari con la lingua concreta di tutti i giorni.

Ti ho sposato per allegria, nel suo inconsueto articolarsi tra assenze e presenze, è una sorta di vertigine, di labirinto che conduce nello stesso punto dal quale si è partiti e da dove si riparte forse cercando un altro percorso. Chissà? Da qualche parte, prima o poi, si dovrà uscire. O forse no, proprio come in quella cosa che continuiamo a chiamare vita.

Si percepisce, anche ad una prima lettura, la netta sensazione di un distacco dai sentimenti, che ricorda Čechov (che la Ginzburg, tra l’altro, adorava). Nel senso che nessuno dei personaggi sembra mosso da empatia verso l’altro. Non Pietro nei confronti della madre e viceversa, non Vittoria nei confronti di Giuliana e viceversa, non Pietro nei confronti di Ginestra e viceversa. Insomma, sembra tutto reggersi o crollare negli obblighi mal sopportati dei vincoli familiari e borghesi (tema sempre presente nell’autrice).

E Giuliana e Pietro come si comportano? Il loro rapporto può reggere per l’allegria, può andare avanti con allegria? Che poi, a ben vedere, non è tanta nell’embrione di ménage familiare che i due stanno affrontando, non c’era nelle premesse (lei ragazza randagia sull’orlo del suicidio, lui non certamente ricco di sentimenti, in lotta, forse inconsapevole, tra un anticonformismo da cui si sente attratto e la gabbia borghese), e non sappiamo se questa allegria (per i sudamericani è la felicità) ci sarà in seguito. C’è invece una quasi paradossale sincerità nel mostrarsi per quello che si è. Una sincerità a volte brutale, che fa ripetere ad entrambi e ossessivamente la domanda (a solo una settimana dal matrimonio e dopo qualche settimana di conoscenza): “Perché ci siamo sposati?” Sarà questa la formula giusta? Chissà?


Giampiero Ingrassia, Marianella Bargilli, Lucia Vasini,

di Natalia Ginzburg

e con Claudia Donadoni e Viola Lucio

scene Fabiana Di Marco

costumi Pamela Aicardi

musiche Alessandro Nidi e Andrea Centonze

regia Emilio Russo

produzione Tieffe Teatro e Quirino Srl


INCONTRO CON GLI ARTISTI al RIDOTTO: giovedì 12 febbraio alle ore 18.
L’ingresso all’Incontro è gratuito fino ad esaurimento posti

Quando

mercoledì 11 e giovedì 12 febbraio 2026

Orari

ore 21.00

Luogo

Teatro Comunale

Cervia - Via XX Settembre 125

Tariffe d'ingresso

dettagli tariffe sul sito del Teatro
accademiaperduta.it

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Informazioni turistiche

www.turismo.comunecervia.it - #VisitCervia - iatcervia@cerviaturismo.it - +39 0544 974400